American Crime Story Versace: vero o falso
Cosa c’è di vero nella seconda stagione di American Crime Story dedicata all’assassinio dello stilista Gianni Versace? Seppur basata su fatti reali alcuni elementi della serie sono, ovviamente, un adattamento televisivo e quindi una libertà d’autore.
A tal proposito i componenti della famiglia e l’ex compagno dello stilista hanno completamente preso le distanze dagli adattamenti televisivi che non corrispondevano al vero.
Il regista Ryan Murphy aveva risposto alle critiche precisando che la serie ha come scopo raccontare le motivazioni che hanno portato all’omicidio di Versace e non l’omicidio di per sè. Il regista sottolinea ancora che lo stilista italiano è stata la quinta vittima del serial killer Cunanan che, a quell’epoca, doveva essere già dietro le sbarre.
Vediamo insieme quali sono gli elementi veritieri della serie e quali il frutto della fantasia degli autori.

American Crime Story 2 © Facebook @americancrimestoryfx
La colomba vicino al corpo di Versace: VERO
Anche se a molti è sembrato essere una licenza poetica è vero che è stata trovata una colomba morta accanto al corpo dello stilista italiano. L’uccello è stato colpito dal proiettile che era destinato a Versace ed è morto all’istante accanto a lui. Proprio per questo particolare della colomba, inizialmente la polizia aveva pensato che si trattasse di un delitto di mafia e che quindi il corpo del volatile fosse stato messo appositamente in maniera simbolica.
La reazione di D’Amico alla morte di Versace: FALSO
Antonio d’Amico, l’ex compagno di Versace ha pubblicamente smentito e preso le distanze dalle immagini che sono state mandate in onda durante la prima puntate della serie in cui si vede D’Amico seduto sugli scalini della villa con il corpo di Versace esanime. L’uomo ha affermato di non aver avuto quella reazione ma prontamente il regista ha ribattuto che si trattava di una licenza poetica e che la serie non si focalizza tanto sulla morte di Versace quanto sulle motivazioni della sua morte.
Versace conosceva Cunanan: FALSO
Cunanan e Versace non si sono mai conosciuti. La famiglia dello stilista ha ribadito più volte che tra i due non c’era alcun tipo di legame, neanche una semplice conoscenza. Maureen Orth, scrittrice del libro da cui è stato tratto lo spettacolo in realtà è fermamente convinta del contrario. Ha infatti scritto che i due si sono incontrati nel 1990 quando Versace era a San Francisco. Pare che il killer si fosse avvicinato allo stilista in un club. Nel primo episodio della serie di Sky quindi sembra essere accreditata questa ipotesi; a riprova di ciò mentre Cunanan sta per sparare a Versace quest’ultimo si rivolge al suo killer dicendogli “no”, quasi come a far trapelare un legame di conoscenza tra i due.
In realtà Gianni Versace è stato ucciso con un colpo alla nuca e per questo motivo non c’è motivo di ritenere valida la scena del film in cui si rivolge direttamente al suo aguzzino.
Nessuno ha assistito all’omicidio di Versace: FALSO
Nel primo episodio della serie nessuno ha assistito al momento in cui Cunanan ha ucciso Versace. In realtà non è così poiché una donna, Merisha Colakovic ha assistito alla scena. All’epoca aveva dichiarato alla polizia di aver pensato che Cunanan fosse un ammiratore che si stava avvicinando allo stilista per salutarlo.
Versace stava preparando la sua Ipo quando è morto: VERO
Quando lo stilista è morto la compagnia stava completando gli ultimi atti per l’IPO, ossia per quotarsi in borsa. La scena che vediamo nel primo episodio della serie quindi risulta essere vera.
La foto scattata dopo l’omicidio: VERO
Un uomo ha davvero provato a vendere una foto scattata con una polaroid per 30.000 $ che parrebbe essere stata scattata mentre il cadavere di Versace veniva trasportato in ambulanza subito dopo l’omicidio.
L’HIV di Versace: FALSO
Nella serie vediamo Gianni Versace sottoporsi ad alcune analisi dopo aver contratto l’HIV. Nonostante il giornalista investigativo Maureen Orth, il cui libro ha ispirato la serie, abbia affermato che questa notizia sia vera, la famiglia Versace ha sempre negato che Gianni avesse contratto l’HIV.
L’amicizia di Cunanan con Ronnie Holston: FALSO
Anche se il personaggio di Ronnie Holston è realmente esistito, non sembra che avesse alcun rapporto con Cunanan contrariamente a quanto detto nella serie. Pare, invece, che i due si conoscessero solo di vista, poichè compagni d’albergo e che Cunanan avesse firmato un biglietto del banco dei pegni inserendo il numero della camera di Holston.
George Leone ha riconosciuto Cunanan: VERO
È vero che Cunanan era stato riconosciuto da George Leone, il direttore della paninoteca che ha chiamato il 9 -1-1 dando alla polizia la possibilità di catturare il killer. La polizia, però, lo ha mancato di qualche minuto.
Cunanan conosceva Lee Miglin: FALSO
Non esiste nessuna prova della relazione tra Cunanan e Miglin. Nel libro del giornalista investigativo Maureen Orth è riportato che il serial killer conoscesse una famiglia benestante che avrebbe potuto essere la Miglins, ed in particolare ipotizzava che l’uomo conoscesse il giovane Duke. Nella serie si vede che Lee invita Cunanan nella sua casa per offrirgli un lavoro come scorta ma non ci sono prove che i due avessero altro tipo di connessione.
Le ultime parole di William Reese: FALSO
Non si sa, in realtà, quali siano state le ultime parole di William Reese prima di morire. Il suo corpo è stato realmente trovato nel seminterrato come si vede nella serie ma nessuno, tranne Reese e Cunanan sanno come siano andate realmente le cose quel giorno.
La relazione tra Madson e Trail: FALSO
Non è vero che Madson e Trail avevano una relazione e che Cunanan lo aveva scoperto. I due pare si conoscessero solo come conoscenti e non ci sono prove che la loro relazione fosse più di una amicizia.
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